La scheda

Da anni Coscienza Svizzera  propone, con la collaborazione della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (RSI) e con il sostegno dell’Ufficio federale della cultura (UFC), il progetto di scambio e di incontro fra classi liceali di lingua diversa «Parlo Un’Altra Lingua, ma ti capisco» .

Secondo una formula sperimentata, alcune decine di giovani di classi di regioni e lingue diverse riflettono, sull’arco di un anno scolastico e sotto la guida di insegnanti e di formatori, sulle opportunità e sulle barriere del plurilinguismo, della multiculturalità e – aspetto nuovo per quest’edizione 2023-24 – degli scambi intergenerazionali, con persone della ‘terza e quarta età’, che forse più di altri hanno vissuto un periodo di disagi e solitudine a causa della pandemia Covid-19.

Alla luce dei problemi creati dalla pandemia, tanto in ambito scolastico quanto nelle case per anziani, è nata una variante, che abbiamo chiamato PUAL-Distanza 70 (perché 70 anni sono gli anni che separano fra loro i partecipanti, da un lato gli ospiti di case di riposo, dall’altro classi di giovani di scuola media superiore, liceo, ecc.) e uno svolgimento innovativo, maggiormente centrato su registrazioni in loco e lavoro online.

Le persone anziane partecipano di viva voce in fase iniziale, raccontando una loro vicenda personale davanti alla telecamera, con l’assistenza di personale di cura, animatori o animatrici del proprio istituto e con l’aiuto di un nostro regista e/o cameraman professionista di lunga esperienza.
I giovani vivono di persona queste esperienze attraverso l’interscambio, poi a distanza – in condivisione online – e/o sul terreno; analizzano le testimonianze filmate, assieme scrivono la sceneggiatura e in seguito producono un cortometraggio.

L’idea prevede di dar vita, tramite la narrazione (in forme comunicative diverse, dal cortometraggio all’animazione) successivamente realizzata da studenti liceali, a storie d’amore accadute tanti anni fa e che ancora vibrano nel cuore. Ogni persona, soprattutto se anziana, conserva nella sua memoria una storia d’amore. Può essere il primo bacio fugace oppure il grande innamoramento durato poi una vita. “PUAL – distanza 70” fa incontrare due generazioni di regioni linguistiche diverse. I giovani daranno vita alle storie d’amore raccontate da chi è distante da loro una settantina di anni. I prodotti, valorizzati per esempio sui nostri siti o con iscrizioni a vari festival, saranno infine presentati alle case di riposo e alle scuole, se possibile con la presenza delle classi partecipanti.

Volendo riassumere gli obiettivi dell’intero percorso e le principali tappe del suo svolgimento, si tratta di:

  1. favorire la conoscenza reciproca degli allievi; sensibilizzarli a problematiche intergenerazionali. Portare momenti di svago e d’incontro in istituti e case per anziani.
  2. Introdurre gli allievi al lavoro e al linguaggio multimediale (recitazione, contenuti, sceneggiatura, riprese, montaggio, sonorizzazione, grafica) grazie alla presenza di professionisti e formatori.
  3. Documentare e valorizzare il lavoro dietro le quinte con la realizzazione di un documentario (diario di bordo) che accompagna e completa il progetto.

Riguardo allo svolgimento: il progetto si articola solitamente in diverse fasi:

  • contatti preliminari con istituti e case per anziani per individuare le persone disponibili e organizzare la raccolta delle loro testimonianze;
  • primi scambi e contatti a distanza con le classi, in collaborazione con movetia (agenzia nazionale per la promozione degli scambi e della mobilità all’interno del sistema educativo) e la sua piattaforma “match&move”), tramite sito web, social network, e-mail e videoconferenze, e preparazione in classe;
  • raccolta (registrazione con videocamera) delle storie, che in seguito i giovani esaminano e traducono in racconti multimediali, con l’aiuto di una piattaforma online condivisa (www.parlounaltralingua.ch) e videoconferenze;
  • le classi con workshop diretti da specialisti del settore (recitazione, tecniche di ripresa, scrittura e sceneggiatura, regia, montaggio ecc.) riflettono sulle storie e sulle modalità narrative e danno vita ai racconti multimediali. Documentano inoltre questa loro esperienza con un “diario di bordo” (documentario);
  • tramite la piattaforma online condivisa (www.parlounaltralingua.ch) e videoconferenze, le classi postano il materiale prodotto e documentano, con l’aiuto della videocamera, il backstage del progetto;
  • postproduzione e, se possibile, presentazione in casa anziani e al pubblico con la partecipazione delle classi partecipanti, ev. partecipazione a festival del cinema giovane.

Partecipanti

Scuole medie superiori di regioni e lingue diverse, case per anziani.

Partner e sostenitori

Ufficio federale della cultura (UFC); Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (RSI).