La settimana a Liestal mi è parsa in generale, nonostante alcuni fattori negativi che citerò in seguito, interessante e produttiva. Le attività erano state ben gestite dalle quattro guide (Stefano, Sandro, Manù e Riccardo) che si sono date un gran impegno a insegnare tutto ciò che conoscevano in campo cinematorgafico e a intrattenerci con estrema pazienza e passione. In uno sguardo più ampio trovo che abbia fatto conoscenza con delle care persone, anche se diverse erano introverse. Se dovessi descrivere quest’esperienza con i basilesi in un riassunto proporrei tre parole:  innovazione, fratellanza e libertà. Il progetto ancora in corso è come una rivoluzione del modo di pensare; ci sta cambiando e crescendo. Rifarei senz’altro una settimana del genere!

Tre punti hanno però un po’ sfavorito il progetto: la lingua che ha un po’ frenato la comunicazione tra tutti gli allievi, la timidezza o forse addirittura il disinteresse di alcune persone (della classe di Liestal) nel fare le attività in collettiva e magari anche il poco utilizzo della telecamera durante il tempo libero che poteva unire maggiormente le due classi documentando le interazioni e le emozioni. Mi aspettavo di conoscere di più gli studenti di Liestal, magari tenendo anche più contatto con loro che discutendo superficialmente. Ma ovviamente se una parte non collabora non ci potrà mai essere uno scambio di idee. Non voglio però soffermarmi troppo su questo motivo anche perché era sì rilevante, ma non troppo.

Tuttavia mi sono divertito molto e ci tengo a dire grazie a tutti i collaboratori. Ringrazio specialmente la famiglia che mi ha ospitato, ossia la famiglia Laube, che mi ha trattato con gentilezza e con simpatia.

Saluti

‘Wiederluege

Au revoir

Sean